Perché perché perché perché perché... Ho l'impressione che sulla terra sprechiate troppo tempo a chiedervi troppi perché. Di inverno non vedete l'ora che arrivi l'estate. Di estate avete paura che torni l'inverno. Per questo non vi stancate mai di rincorrere il posto dove non siete: dove è sempre estate. (Danny Boodman T.D. Lemon Novecento)
Tutta quella città... non si riusciva a vederne la fine...
La fine, per cortesia, si potrebbe vedere la fine?
Era tutto molto bello, su quella scaletta... e io ero grande con quel bel cappotto, facevo il mio figurone, e non avevo dubbi che sarei sceso, non c'era problema.
Non è quello che vidi che mi fermò, Max
È quello che non vidi.
Puoi capirlo? Quello che non vidi... In tutta quella sterminata città c'era tutto tranne la fine.
C'era tutto.
Ma non c'era una fine. Quello che non vidi è dove finiva tutto quello. La fine del mondo.
Tu pensa a un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu lo sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu sei infinito, e dentro quegli 88 tasti la musica che puoi fare è infinita.
Questo a me piace. In questo posso vivere.
Ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi di tasti, che non finiscono mai, e questa è la verità, che non finiscono mai... Quella tastiera è infinita.
Ma se quella tastiera è infinita allora su quella tastiera non c'è musica che puoi suonare. Ti sei seduto sul seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dio.
Cristo, ma le vedevi le strade?
Anche soltanto le strade, ce n'erano a migliaia! Ma dimmelo, come fate voi laggiù a sceglierne una.
A scegliere una donna.
Una casa, una terra che sia la vostra, un paesaggio da guardare, un modo di morire.
Tutto quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce, e quanto ce n'è.
Non avete mai paura, voi, di finire in mille pezzi solo a pensarla, quell'enormità, solo a pensarla? A viverla...
Io ci sono nato su questa nave. E vedi, anche qui il mondo passava, ma non più di duemila persone per volta. E di desideri ce n'erano, ma non più di quelli che ci potevano stare su una nave, tra una prua e una poppa. Suonavi la tua felicità su una tastiera che non era infinita.
Io ho imparato a vivere in questo modo.
La terra... è una nave troppo grande per me. È una donna troppo bella. È un viaggio troppo lungo. È un profumo troppo forte. È una musica che non so suonare.
Non scenderò dalla nave.
Al massimo, posso scendere dalla mia vita. In fin dei conti, io non esisto nemmeno.
(Danny Boodman T.D. Lemon Novecento)
7 commenti:
Ciao Artemisia... :) appena entrata e trovo un post nuovissimo "appena sfornato" :) Non avevo mai letto questi passi, in particolare mi ha incantato il primo. E' proprio vero, a volte si vuole qualcosa di impossibile perdendo di vista ciò che si ha... e ci si accorge di ciò che si aveva solo nel momento in cui non lo si ha più. Così come è vero che, nel momento in cui si ha qualcosa e ci si accorge di averla, si ha paura che l'incantesimo finisca...
A volte poi, si raggiunge ciò che si riteneva "impossibile" solo quando questo obiettivo ha ormai perso importanza e si ha interesse per qualcos'altro di "impossibile"... diventando noi stessi l'"impossibile" per l'obiettivo precedentemente menzionato...non so se si sia capito!
Bel post!
Ciao Tiana , si ho compreso il tuo discorso..
Purtroppo è così..l'uomo non è contento mai...una delle mie frasi preferite, perchè la considero fortemente vera è che ''l'esistenza si consuma nell'attesa''...raggiunto lo scopo sembra non avere un più importanza, un po' come quando superi un esame, ti sembrava uno scoglio insuperabile pochi minuti prima ..poi lo superi...sorridi, sei felice, sei libera..ma la gioia evapora troppo presto..e così per tutte le cose.
Solo il dolore resta per molto tempo..a volte per sempre..più lieve forse...ma resta ..
La continua ricerca della pace dei sensi che colma il nostro continuo stato di insoddisfazione...è un modo interessante di trattarlo, attraverso anche le parole degli altri (magari perché il tema è, umilmente, più grande di noi e su alcune cose non riusciamo ad esprimerci adeguatamente). Ripeto quello che ha detto nel primo commento P.T. e ti dico: "Bel post!".
gia' cara Artemisia sono completamente d'accordo con te!Siamo eterni insoddisfatti, sempre alla ricerca di qualcosa, e poi le cose piu' piccole, ma quasi sempre le piu' importanti, ci passono sotto il naso, e spesso neanche le vediamo!:( Ciao bel post
Detto bene cara Artemisia, siamo un popolo che non sa apprezzare la natura, simo tutti insoddisfatti, all'inverno cerchiamo il caldo e all'estate imprechiamo perché è troppo caldo.
Bello il tuo post, molto significativo.
Tomaso
in tema col mio secondo blog.
Ho aperto un blog musicale.
Se ti va passa da me.
BUONA PASQUA
Paolo
E', in assoluto, il mio film preferito. Fedelissimo al libro, "Novecento", di Alessandro Baricco. Puoi guardare il film, e contemporaneamente portare il rigo sulla pagina del libro. Combaciano alla perfezione discorsi, parole, confronti, scene, immagine e personaggi. Parola per Parola. Letteralmente.
E pensare che da un libricino di sole 60 pagine è stato tratto un capolavoro di bellezza inestimabile.
Un sorriso. Antonia.
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