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Ho chiesto di avere le ali

...'' Tutte le sere verso mezzanotte sento alzarsi la saracinesca del pub giù in strada. Poco dopo passano i camion della spazzatura e fanno un sacco di rumore. Per non sentirli bisogna essere profondamente addormentati e io li sento quasi sempre. Verso le tre del mattino la saracinesca scende di nuovo indicandomi che la notte è quasi finita e a me pare quasi di aver sfidato il destino perché sono riuscito a iniziare un altro giorno.
Non importa quel che mi sta capitando o quanto io mi senta male: il cigolio di quella grata mi dice che sono ancora vivo. 
Al momento della mia morte vorrei tre cose. Vorrei non aver paura.Vorrei che le persone che amo sapessero quanto le amo e che una parte di me rimanga in loro e le faccia sorridere tutte le volte che mi penseranno.
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E quello che più è importante e che voglio essere certo di aver fatto tutto quello che mi era umanamente possibile per dare un qualche  contributo al mondo. Voglio andarmene colmo di gratitudine per aver avuto la possibilità di esistere. Spero davvero che questa storia di una vita ben vissuta possa essere il mio contributo.
Il lumino purpureo di Papi brilla su di me e continuerà a farlo anche quando me ne sarò andato. E illuminerà sempre anche Papi. Continueremo a combattere coloro che rimangono chiusi nella paura, nell'intolleranza  e nell'indifferenza. Ma combattiamo con amore e nel frattempo chiediamo indulgenza. Imploriamo che gli esseri umani si incontrino in un modo privo di pregiudizi e libero da recriminazioni. 
Continueremo ad abbracciare e a cercare di convincere tutti quelli che hanno dimenticato che siamo noi che dobbiamo occuparci dei nostri fratelli e che né la la Bibbia né la religione c'entrano qualcosa. Dobbiamo combattere per questo ideale con tutte le nostre forze perché da esso dipende la vita di tutti. 
Io combatto la mia lotta a Cicely, Alaska. Le armi che ho scelto: ciambelle calde e un lumino purpureo.''

                                                                                                                            Anthony Godby Johnson
                                                                                                                                                        1992
Tony Johnson...segni particolari capelli biondi e occhi azzurri, ma nel complesso un ragazzo come tanti, nato e cresciuto a New York in una famiglia a prima vista insospettabile. All'apparenza Tony vive una vita tranquilla, ha ottimi voti a scuola e gode della stima degli amici e degli insegnanti. In realtà Tony vive una vita nascosta fatta di violenze e suprusi per diversi anni.  A undici anni Tony non ce la fa più e chiama il telefono azzurro americano, grazie a questa telefonata incontrerà i suoi salvatori. Due operatori sociali, un uomo e una donna che al suo capezzale si sono incontrati e innamorati,  e lo hanno adottato.
Tutto ok ..allora...il finale della storia è lieto? Purtroppo no...le violenze sessuali subite da Tony non sono state superate senza lasciare traccia, oltre alle ferite nell'anima...purtroppo a Tony è rimasto anche altro, una diagnosi terribile..AIDS.
 Ho chiesto di avere le ali  è una storia vera, narrata in prima persona dal protagonista, ma non è un libro sconsolato e mesto neppure per un attimo... In questo libro si celebra la solidarietà e la tolleranza e ...l'amore, per la vita, per le persone che stanno vicino a Tony. 
Un libro che fa riflettere...
L'ho letto un bel po' di anni fa, e l'ho riletto in questi giorni, pervasa da una strana serenità generata dal ricordo di una persona cara. Strana serenità, perchè non mi aspettavo di provarla, non così presto almeno... E mi sono stupita di come quel dolore forte, irruento e incontrollabile stia scemando così velocemente lasciando al suo posto serenità. Mi sono sentita anche in colpa per questo, mi sono chiesta come fosse possibile rimuovere tutto così velocemente, ovviamente non è una vera rimozione...e un vedere la situazione in una prospettiva diversa...Non so definirla, sono sensazioni ...percezioni di pace... 
I primi giorni quando pensavo a lei, non facevo che piangere, e il pensiero era costante, tanto che pensavo che non avrei mai rimosso tutte le immagini della morte... Ed invece adesso, non la ricordo come l'ho vista l'ultimo giorno...ma com'era prima, e ne sono felice... E' assurdo, ma a volte mi sembra che non sia vero che non c'è più... eppure lo so, ero li ho visto tutto, ma adesso, diversamente dai primi giorni, mi sembra che quella li distesa non fosse lei. Forse non realizzo che non potrò più parlarle , che non la vedrò più...ma mi sembra che non se ne sia mai andata.
Questo post è degenerato ancora nel personale, e pensare che era nato per essere solo una sorta di recensione , ma è venuto da se... Forse anche la voglia di rileggere questo libro , ha un suo perchè, che quando ho ripreso la lettura non riusciuvo a cogliere....





12 commenti:

dandelion67 ha detto...

La lettura è il mezzo che ci permette di aprire la porta dell'anima, che teniamo chiusa a chiave per paura che i ricordi riaffiorino per farci soffrire, ma come hai detto Tu , ora non ci soffri più...è cresciuta dentro Te la consapevolezza di aver condiviso momenti, con la persona cara che ora non c'è più...te li ha lasciati in dono per attingervi ogni volta che ti senti giù...bellissima recensione e conclusione emozionante...sereno vissuto Artemisia..
Dandelìon

Alamuna ha detto...

Mi piace già dal titolo :) e in più tu ci hai aggiunto un tocco magico nella recensione... :)

il_cesco ha detto...

Il "personale" nei post è quasi necessario, secondo me...coraggio :)

Karma Police ha detto...

Gran bel post! :)

A day around us ha detto...

continua così

liber@discrivere ha detto...

e brava l'Artemisia!

silvia ha detto...

Mia cara amica, mi spiace che anche tu stia passando un momento difficile. Io da quando ho perso il lavoro e' come se non riuscissi a pensare, sono apatica, e ho un vuoto mentale spaventoso! Vorrei fare , scrivere, leggere ma poi capita qualcosa che non so come descrivere e tutta la mia volonta' svanisce nel nulla.Sono stanca davvero,di sbattere contro i muri, ho le ossa in frantumi. A presto, e scusa se sono assente ...

Artemisia1984 ha detto...

Grazie a tutti ragazzi :)

Silvia: Non c'è bisogno di scusarti per l'assenza, che poi non vedo più di tanto..ci sei.. :) Quello che mi dispiace invece è la situazione di apatia ,in cui , la perdita del lavoro ti ha catapultato... E pensare che nella nostra cerchia fino a poco tempo fa tu eri l'unica che sull'aspetto lavorativo era messa...non dico bene, ma almeno meglio di noi altre..ed invece anche tu..
Cerca di risollevarti, hai l'esperienza che gioca dalla tua e una forza che forse tu non credi di possedere ...ma c'è..almeno io la percepisco...
Anche per me il momento non è dei migliori, e come sembro emergere da un dolore...arrivano altre situazioni stressanti e pesanti, non solo lo studio, magari fosse solo quello...
Ambisco e temo un cambio radicale di vita...ma per il momento non ho tempo per pensarci..questa università succhia avidamente tutto il mio tempo...e sono tanto stanca..vorrei aria nuova...aria di luoghi lontani..
Un abbraccio

lo scrigno di Sibilla ha detto...

A quanto pare non sono l'unica a non stare bene.. Quando ti riferisci a una lei a me viene in mente una persona.. una lei che non c'è più perchè è stata portata via da un'orribile malattia.. non so se questo il tuo caso.. ma comunque capisco il tuo periodo di stress e di stanchezza.. mi dispiace tanto.. lo dico sinceramente.. Io sono sempre qui se ti va.. A presto..Sibilla

Eva Q ha detto...

Ciao mi dispiace moltissimo per il brutto momento,ma sono sicura che ti rialzerai con forza e se ti va di parlare o semplicemente sfogarti conosci la mia mail...
Questo libro di cui parli mi ispira tantissimo e penso proprio che lo cercherò :)
Un abbraccio grande grande

Artemisia1984 ha detto...

Sibilla, Eva Q : grazie... <3

Waterwitch ha detto...

Forse sei più saggia e matura di quanto tu stessa credevi. E' una bella cosa, non sentirti in colpa, scommetto che LEI è felice di ciò.

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