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CV? Carta straccia! - La beffa dei job meeting



job meeting pisa

Cari amici, il mio blog è fermo da un bel po' di mesi. Negli ultimi tempi ci sono stati dei cambiamenti nella mia vita che hanno assorbito tutto il mio tempo libero e purtroppo il blog ne ha risentito. Inoltre, mi ero ripromessa di evitare di scrivere fino a che il mio umore non fosse migliorato, odio lamentarmi e lagne e piagnistei non piacciono a nessuno e causa lavoro gli ultimi post di sicuro non erano allegri.

Nonostante i ''buoni'' propositi torno a scrivere, e che cosa? Un post che riguarda il lavoro (che non c'è).

Ogni 30 novembre, nella città in cui vivo ora si svolge il job meeting, evento per favorire l'incontro tra aziende e candidati, soprattutto neolaureati. Ci sono diversi stand dove è possibile fare un check al proprio CV grazie alla consulenza di esperti e ci sono poi i vari stand delle aziende. Ogni azienda con un grafico a torta comunica quali sono gli ambiti in cui operano e la conseguente richiesta di candidati. Le maggiori richieste attengono al campo dell'ingegneria ma anche l'economia non ''sembra'' esser messa male.

L' anno scorso di questi periodi stavo seguendo un corso full time in ambito e-commerce e web marketing, con due colleghi di corso decidemmo di saltare il corso per una mezza giornata e recarci al job meeting. Mi ero preparata una decina di CV da lasciare alle aziende e ne dovetti recuperare altrettanti perchè andavano via come il pane, ad alcuni stand avevo chiesto solo alcune informazioni per curiosità poi mi chiedevano se avessi un CV e che facevo non glielo lasciavo? Comunque ricordo che spesi una decina di euro solo di stampe e fotocopie del mio CV da quel ladro del tabaccaio di fronte all'area in cui si svolgeva il job meeting. Tornai a casa con la promessa di un colloquio da parte di un recruiter e l'invito a partecipare a una giornata di selezione in una web agency del luogo (a cui effettivamente partecipai...ma questa è un'altra storia! Vi anticipo solo che durò dalle 9 alle 19! E si trattava di uno stage).

Quest'anno, onestamente, avevo pensato di non andarci, le aziende presenti erano più o meno le stesse a parte qualche new entry, tra le quali vi è un'azienda con cui avevo fatto neanche 15 giorni fa un colloquio e la sua offerta era inaccettabile. Alla fine, mi convinco a tentare anche questa volta. L'ultima.

Quest'anno mi presento con soli tre CV, di cui ne ho consegnati solo due. Ormai la pappardella l'ho sentita talmente tante volte da impararla e capire che fine avrebbero fatto tutti questi CV, tutta questa carta stampata...sprecata.

La prima cosa che faccio è fare un'ora e mezza di fila per farmi ''controllare'' il CV, tante volte l'abbia impostato male e sia questo il motivo per cui non vengo selezionata. Il mio CV sembra andare bene, forse è un tantino lungo ma l'ho articolato in modo che se un recruiter vuole fermarsi alla prima pagina ha sufficienti informazioni, se vuole approfondire può andare avanti. Ormai cerco di facilitargli la vita in tutti i modi sperando che la facilitino anche a me, che a voce potrei dilungarmi a descrivere le mie esperienze lavorative ma in ogni caso sono e restano quelle indicate, se non sono di loro interesse tanto vale non farmi spendere tempo e soldi in colloqui inutili.

Finito il controllo CV, mi dico: Ok, hai tre cartucce con te (i tre CV stampati), prendi bene la mira e scegli il bersaglio giusto!
Sorvolo sulle aziende che cercavano solo ingegneri e mi fermo allo stand di Ferrovie dello Stato. Controllo spesso sul loro sito le posizioni aperte e anche loro vivono di ingegneri, però colpita dal fatto che qui in Toscana vedo molti capotreno giovani e non vedo mai vacancies mi avvicino per lasciare si una copia del mio CV ma per chiedere ai responsabili delle risorse umane quale sia l'iter di selezione per i capotreno, se c'è un concorso che a me è sfuggito e via dicendo.

job meeting pisa
Mi presento, dico che sono laureata in economia aziendale, magistrale, continuo a parlare e la persona di fronte a me mi chiede di che anno sono, rispondo e dico 1984, fa un breve calcolo e ovviamente si rende conto che non ho i requisiti di età né per stage né per apprendistato. Di li in poi, ha poco senso proseguire ma fa comunque in tempo a dirmi che le mie esperienze sono diversificate e che quindi, in parole povere, non sono specializzata in niente. Io a questo punto le rispondo che non sempre è possibile fare quello che ci piacerebbe fare e che la carriera che facciamo non dipende solo da noi...Se la richiesta va in una direzione, io, piuttosto che soccombere mi adeguo, mi formo e vado dove mi porta il cuore lavoro. Capito che non c'è speranza le rivolgo la fatidica domanda: ma i capotreno...come vengono assunti? Sa controllo spesso il sito e non vedo posizioni aperte...

La risposta è: con l'apprendistato, e che comunque sul sito ci sono le vacancies. A questo punto, la saluto e vado via sapendo di aver buttato l'ennesimo CV.

Sparata la prima cartuccia andata a vuoto, faccio una fila lunghissima per un'altra azienda, un colosso locale che però non ha che fare con i treni ma con veicoli meno ingombranti... Mi trovo davanti una persona molto cortese e attenta, che però in modo molto sincero mi dice che loro hanno posizioni aperte solo per stage... Da come lo dice sembra che mi voglia dire tu meriteresti un tipo di contratto migliore ma purtroppo è così. In realtà, il motivo è un altro, la signora, molto più attenta dell'altra recruiter non ha avuto bisogno di chiedermi l'età in quanto l'ha desunta, dall'indirizzo email presumo e quindi sapeva già che non potrei mai essere idonea. Non ero io dunque a non accettare una posizione che avevo già ampiamente ricoperto in passato e a rifiutare un ingresso in stage ma erano loro che ovviamente non sapevano che farsene di me a 33 anni suonati.

Il terzo CV me lo sono tenuto io. Immaginarlo finire nella spazzatura mi provocava troppo dolore...
job meeting pisa 2017
In quei pochi fogli c'è racchiuso il mio passato, le notti in bianco trascorse a preparare esami con nozioni difficili che sul lavoro non mi sono mai servite, i soldi investiti nell'università, quelli spesi per comprare un'auto di seconda mano per recarmi a lavoro per il mio primo stage...per il secondo (che PromuoviItalia non mi ha mai pagato) e il terzo stage dopo il quale mi aspettavo un contratto di lavoro vero, che non è arrivato. C'è il mobbing che ho subito sul lavoro, lavorando per un ente che dovrebbe tutelare i lavoratori e invece sono degli aguzzini... In quei curriculum trattati come carta straccia, ci sono i miei dati personali e la speranza di poter fare il mio lavoro, anche se, a questo punto delle cose, la speranza di poter fare un qualsiasi lavoro. In quei CV c'è la scelta sofferta di aver tentato la strada estera, quella di ritornare e il rimpianto di non esserci rimasta in Germania. In quei CV c'è la mia insoddisfazione personale di non aver potuto dare a mia madre, che ha finanziato i miei studi, la felicità di vedermi realizzata professionalmente. C'è il non poterle dire che non è stato tutto sprecato...

Non importa quante lauree abbia, quante lingue conosca, come sia strutturato il mio CV e quante e quali esperienze abbia fatto. Contano solo due cose: l'età e l'essere donna in età fertile.





Pensavo fosse un lavoro e invece...

Cari amici, come va? Che si dice? Si lo so, lo so...non mi faccio sentire mai! 
Avete ragione!
Purtroppo il tempo è tiranno e da che ho iniziato a lavorare come web writer e content management lo è ancor di più, e penso conosciate il detto ''il calzolaio va in giro con le scarpe bucate''! Infatti lavoro conto terzi e i miei blog bramano aggiornamenti!

Comunque, bando alle ciance e andiamo al post di oggi, voglio raccontarvi la mia ennesima disavventura lavorativa...

Era una giornata buia e tempestosa  ventosa piovosa... si, piovosa! Ricevo un invito per colloquio da un probabile cliente interessato ai miei servizi legati al social media management. Ora dovete sapere che questa telefonata mi giunse in un momento non proprio opportuno, ero presa da mille cose, e non sto scherzando ...era davvero una giornata stressatissima per qualcosa di cui vi parlerò a tempo debito ;) , quindi in quel momento non so come ha fatto a sfuggirmi ma la telefonata si è conclusa  e io non sapevo il nome dell'azienda che mi aveva contattato! Siccome mi disse al telefono che mi avrebbe inviato entro il fine settimana una mail di riepilogo con i riferimenti non mi sono preoccupata. 

Arriva il week end e mi arriva un messaggino sul cellulare, che mi ricordava il colloquio, l'ora, il luogo e c'era una sorta di firma in calce ma in internet di questa società nessuna traccia! Va beh, ho pensato, armiamoci  e partiamo e lo scopriremo li!

Per arrivare alla sede di questa pseudo-impresa apprendo da google maps che avrei dovuto recarmi in territorio isolato e inesplorato, non essendo automunita purtroppo spesso mi trovo in queste situazioni e se sento puzza di perdita di tempo (e in questo caso non so perchè...ma la sentivo) vorrei evitare..ma invece no! Il ''non si sa mai, magari è un lavoro buono'' ha prevalso sull'istinto.

Quindi, sveglia alle 6, treno, bus (che passava ogni ora quindi se lo perdevi eri fregata), pioggia, posto isolato (zona industriale) che per attraversare la strada mi sono dovuta fare il segno della croce!
Arrivo con ben 45 minuti di anticipo...(perché l'altra corsa dell'autobus sarebbe arrivata troppo tardi), prendo un caffè nell'unico bar della zona, e quando mancava un quarto d'ora comincio ad aggirarmi intorno allo stabile che avrebbe dovuto ospitare l'azienda...
Non un citofono, non una porta...continuo il giro ed ero quasi tentata di chiedere al carrozziere ma poi mi sono detta: e che gli chiedo se non sono neanche sicura della denominazione di questa azienda? Allora, chiamo al tizio che mi aveva contattato, non risponde... Mi richiama lui e mi dice che mi aveva vista  giù e che mi stava  aprendo il portone, mi avvio...

Mentre facevo le scale già volevo andare via...avevo intravisto cose che non mi piacevano.
Arrivo, mi accoglie, ci sediamo e comincia a farmi discorsi strani, mi parla di rendite passive (e io che nella mia mente pensavo alle rendite finanziarie e pensavo ''ma...passive, cosa c'entra?''), continua a parlare di persone, di team sotto di te, di reti e io già qua gli volevo dire lascia stare compare che io lavori piramidali non ne voglio fare ma mica gli potevo dire in faccia secondo me sei un truffatore! Continua, e mi chiede se mi sarebbe potuta interessare una cosa del genere e io rispondo che no, gli obiettivi possono essere stimolanti ma io l'affitto mensile lo devo pagare e ad uscita certa voglio avere entrata certa e quantificata, aggiungo inoltre che io ero li per una posizione ben specifica che nulla c'entrava con quello che mi stava dicendo. 

Dopo quasi 20 minuti di chiacchera, nei quali ha fatto sfoggio della sua psicologia spicciola, sul ''quanto credi in te stessa?'' etc etc mi chiede se sarei stata in grado di aumentare la sua visibilità sui social, ma in tutto questo non mi aveva ancora detto qual era la sua attività anche se ormai l'avevo capito, sia dagli arredi che dalla musica di sottofondo!
Preso atto che parlavamo di herbalife...azienda che ebbi la sfortuna di incontrare nel mio primissimo colloquio, tipo un 15 anni fa..., e di cui conservo un pessimo ricordo, lui insisteva nel dirmi che mi sarei ricreduta etc. Alquanto seccata da questa insistenza, oltre che dalla psicoanalisi dei miei stivali, gli dico chiaro e tondo che si, sarei stata capace di aumentare la sua visibilità in rete ma che essendo qualcosa in cui non credo sarei andata contro i miei principi e che rispettavo il suo lavoro ma sponsorizzare prodotti di una azienda di cui io ho una pessima opinione non me la sentivo e che a questo punto non vedevo il senso di continuare nel nostro colloquio.
Sarò stata un po' dura forse ma se mi avesse detto prima di cosa si occupava, lui avrebbe risparmiato tempo ed io, oltre al tempo, anche i costi e lo stress per andare li! 

Morale della favola, se lavorate con herbalife, io vi rispetto ma non condivido! Soprattutto non condivido l'indottrinamento che ci gira intorno. E siccome avrei dovuto fare un lavoro di promozione e di ''condivisione'' nel vero senso pratico del termine..beh non sono la persona adatta! Sarà anche vero che il professionista separa le opinioni personali dall'attività lavorativa, ma trovo più onesto verso me stessa e verso il cliente che se si occupa di un'attività a me non congeniale, che io non accetti il lavoro e lasci spazio a chi lo farebbe magari con la stessa professionalità ma anche con più passione.

Tutti i promoter herbalife, con ben in vista la loro spilletta, la prima cosa che dicono è quanti chili hanno perso grazie ad herbalife...beh signori, mia sorella (si, lo so quando fa queste cose la leverei dallo stato di famiglia!) con herbalife sapete quanto ha perso? Beh oltre 100 euro al mese per almeno 3 o 4 mesi! ahahahahah ed io ''per colpa'' di herbalife ho perso tempo, sonno, soldi e pure voglia di andare a fare colloqui! XD